venerdì 11 gennaio 2008

Bush riparte da Gesusalemme

Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, e' arrivato in Kuwait, prima tappa di una viaggio che lo portera' in Bahrein,Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Egitto. L'intento principale della missione e' di convincere gli arabi alla strategia internazionale per isolare l'Iran.

Bush lascia Israele con la promessa di tornare a maggio, in occasione delle celebrazioni per il 60 anniversario della nascita dello Stato ebraico. E con l'obiettivo di continuare a fare pressione su israeliani e palestinesi per arrivare a un accordo di pace entro l'anno.

Una visita al Museo della Storia dell'Olocausto a Gerusalemme ha aperto oggi la terza giornata dello storico viaggio del presidente americano George W. Bush in Israele e Cisgiordania.

La visita al Museo dell'Olocausto Yad Vashem a Gerusalemme, e' stata contrassegnata da una forte commozione per il presidente americano George W. Bush che si e' raccolto davanti al memoriale della Shoah con le lacrime agli occhi.

Accompagnato dal presidente israeliano Shimon Peres, dal primo ministro Ehud Olmert, dal presidente di Yad Vashem Tommy Lapid e dalle due responsabili degli esteri Condoleezza Rice e Tzipi Livni, Bush, in testa una kippah, ha ascoltato commosso una poesia scritta da Hanna Senech, paracadutata in Ungheria nel 1944 e fucilata dai nazisti: "Dio mio, dio mio, che questa canzone non finisca mai....".

Bush, con il capo chino e gli occhi pieni di lacrime ha deposto una corona presso la fiamma eterna di Yad Vashem e ha commentato: "Spero che se molti nel mondo verranno in questo luogo, sara' da ammonimento che il male esiste e che se il male viene individuato, bisogna resistergli". "..Di fronte ai tremendi crimini contro l'umanita' - ha continuato - gli animi coraggiosi, giovani e vecchi, devo restare saldi davanti a cio' in cui credono".

La visita al museo, una impressionante raccolta di documentazione sull'Olocausto, sara' seguita dallo spostamento in Galilea per due altre tappe culturali e spirituali: un giro dei resti archeologici di Capernaum e una visita alla Chiesa delle Beatitudini eretta nel luogo dove Gesu' avrebbe tenuto il Sermone della Montagna. Nel primo pomeriggio Bush lascera' Israele alla volta del Kuwait.

Al termine di due giorni di colloqui con i dirigenti israeliani e palestinesi l'inquilino della Casa Bianca aveva presentato la sua visione di un futuro accordo di pace "entro il 2008" esortando Tel Aviv a por fine alla "occupazione" iniziata nel 1967 dei territori palestinesi (un termine 'forte' qui in Israele) e sottolineando che la mappa di un futuro stato palestinese dovra' avere "continuita' territoriale". Inoltre, per quanto riguarda lo spinoso problema dei rifugiati palestinesi, Bush ha lanciato l'idea di un meccanismo internazionale di risarcimenti.

Sul versante delle concessioni ad Israele, Bush ha detto che il governo di Tel Aviv dovra' avere confini "sicuri e difendibili" e veder estirpata la minaccia degli attacchi terroristici (a cominciare dalla attivita' di Hamas a Gaza). La "sicurezza" di Israele deve essere garantita altrimenti non vi sara' accordo di pace.


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