domenica 6 gennaio 2008

E' nata: La F2008

La F2008 è nata. L'erede della F2007 che ha riportato a Maranello il titolo piloti e costruttori dopo due anni di dominio Renault e di assalti McLaren viene svelata a un gruppo di cronisti nel cuore della madre che l'ha partorita, la Gestione Sportiva, alle 17 precise.

E' la puntualità la caratteristica di "questo bambino", come ha definito la nuova rossa un Felipe Massa fresco sposo, che spera di trovare intanto in un "figlio" meccanico quei cavalli necessari per battere la concorrenza interna di Kimi Raikkonen e restituirgli il maltolto, pareggiando il mondiale. Il programma è rispettato a pennello.

Prima vettura pronta per l'Epifania, domani mattina in pista a Fiorano con il finlandese campione del mondo, il 14 gennaio pronta pure la seconda macchina per il debutto a Jerez de la Frontera, di Massa, in congruo anticipo rispetto all'anno scorso. I piloti, che hanno avuto modo di vederla già prima di Natale, ne sono entusiasti, anche se aspettano il responso dell'asfalto per dare un giudizio autentico. La F2008 appare molto diversa rispetto alla progenitrice: l'abitacolo è ancora più ridotto, il muso é quello di un formichiere con la bocca di uno squalo martello, le pance sono più ridotte e corte. Ma quello che spicca, oltre a un rosso leggermente più chiaro e brillante rispetto a quello indossato nel'ultima gara in Brasile, è il numero 1 iridato che spetta a Raikkonen, la corona iridata stampigliata sul cupolone (una sorta di pinna da delfino) a fianco della presa d'aria, che indica lo scettro tra i costruttori. Scompare il simbolo del Cavallino dal volante: del resto l'attrezzo principe dei piloti torna al passato, perde anche una serie di funzioni, è meno complicato. Scompare pure il controllo di trazione: "E' una delle novità che ci sono tutti gli anni - dice Raikkonen - Ci abitueremo. Io so che cercherò di vincere ancora entrambi i mondiali. Sarà eccitante". Perché vede ancora un duello con la McLaren, magari pure con la Bmw. "Conosco meglio il team - avverte - sarà più facile lavorare. So cosa vogliono da me. Il mondiale l'ho già vinto ma non mi sento più forte per questo. So solo che posso rifarlo e questo mi dà più tranquillità. Sto bene in Ferrari e se continuerò a divertirmi anche quando scadrà il contratto, tra due anni, mi fermerò qua. Anche se poi in due anni può succedere di tutto". Alonso ha lasciato la McLaren. Un avversario in meno? "Non sappiamo. Magari uno in più. Perché Kovalainen è l'uomo adatto per la McLaren. Può darci filo da torcere. Serve la prima gara per vedere dove gira il vento". Massa un rivale forte e interno: un problema? "C'é un rapporto sportivo molto bello. Siamo un gruppo. Lotteremo ma con questo spirito di squadra". Lo aiuterebbe come Massa fece con lei a fine stagione? "Se le circostanze lo richiedessero, sì. Ma quello che conta è stare davanti a tutti. Per battere la McLaren bisogna eliminare gli errori, migliorare sempre".

Massa, che l'anno scorso fece un solo vero errore, al semaforo dei box di Montreal, ma alcuni errori del team e problemi di affidabilità della macchina lo sottrassero alla lotta mondiale, sa che quest'anno ha la chance per rifarsi e parla da leader: "Quando non si arriva in fondo a una gara, è colpa di tutti. Non si vincono i titoli con i se e con i ma.
Daremo il massimo per non ripetere gli sbagli passati, tutti insieme. Io non ho mai avuto un figlio ma credo che quando nasce una macchina è come se venisse al mondo un bambino. Bisogna farlo crescere in fretta, farlo diventare grande affinché ci faccia vincere fino alla fine". Lui che in altre formule senza controlli di trazione guidava da campione può avere qualcosa in più rispetto agli altri: "Ma tutti si dovranno abituare a una guida meno aggressiva. Si perderà qualcosa soprattutto sul bagnato, ma il pilota conterà di più. Noi abbiamo una gran voglia di lavorare per restare una squadra vincente. Sono stato aggressivo nel 2007 e ho vinto molte gare. Sarò aggressivo anche nel 2008". Le pesa che il numero 1 non ce l'abbia lei? "Conta come stai in classifica a fine stagione. E' a quel punto che si deve parlare". E non ci sarà la spy-story a turbare il campionato: "E' stata una bella lezione di sport. Un fatto di regole, da rispettare".
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